La mostra Vishnu: Hinduism’s Blue-Skinned Savior si snodava lungo sedici secoli (dal IV al XX) con 170 manufatti tra dipinti, sculture e oggetti rituali e illustrava la venerazione per Vishnu nei secoli.
Vishnu, con Brahma e Shiva, costituisce la triade di divinità più importanti per la religione induista. Brahma è il dio della creazione, Shiva il dio della distruzione necessaria per la rinascita. Vishnu è conosciuto come il dio mite, il nome indica la “pervasività” e la sua natura celestiale è resa dal caratteristico colore della pelle azzurro grigio con cui questa divinità è raffigurata e che indica lo spazio etereo. Per questo, nei dipinti, egli è facilmente riconoscibile sia quando simboleggia la divinità sia quando si trasforma negli avatar, cioè si reincarna in altre figure umane per intervenire ogni volta che l’ordine universale è minacciato.

L’arancio invece rappresenta il sacrificio, la rinuncia e il coraggio, originariamente associato al sole. E’ il colore del secondo chakra, risiede nella zona sacrale ed è il centro energetico che corrisponde alla capacità di accettazione degli altri e la propensione a nuove esperienze.
La curcuma è sacra
– nell’arte religiosa spesso la curcuma è usata insieme al kum kum (curcuma mischiata con lime che la trasforma in una pasta rossa) per dipingere oggetti sacri.