Il cuore selvatico del ginepro

È notte. Il cielo è nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l’orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta. E qui nel suo paese, in Sardegna, c’è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa streghe. Liberarsene quella stessa notte, senza pensarci più. Così ha deciso la famiglia Zara.

Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita, scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. La salva e la riporta a casa, e decide di chiamarla Ianetta. Non c’è alternativa ora, per gli Zara: è sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Eppure il suo destino è già scritto, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà una reietta, emarginata, odiata da tutti, tranne che da Lucia. È lei l’unica a non averne paura. Lei l’unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l’innocenza di Ianetta, contro tutto e tutti.

Lei l’unica a capire chi si nasconde dietro quegli occhi spaventati e selvatici: una bambina in cerca di amore, che farebbe qualsiasi cosa pur di ricevere uno sguardo e una carezza. Una bambina con un cuore forte e selvatico come il ginepro, uno degli arbusti più robusti le cui radici sono indistruttibili, capace di germogliare nuovamente dopo un incendio. Esso rappresenta l’amore che lega Lucia e Ianetta, capace di sopravvivere a tutte le avversità che sono costrette a subire. Simboleggia anche Ianetta stessa che nonostante tutto sopravvive: la sua voglia di vivere è più forte dell’odio di chi la vuole morta. Ma il ginepro simboleggia anche la Sardegna che nei secoli ha subito dominazioni, pestilenze e carestie, eppure ha sempre trovato la forza di resistere.

Il cuore selvatico del ginepro– Vanessa Roggeri- Garzanti- 2013

Vanessa Roggeri è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia.