Europei, indiani, asiatici e ovviamente la popolazione locale convivono nello stesso territorio. Così, anche la cucina tradizionale ha risentito delle diverse influenze e a testimonianza di ciò ci sono le molte ricette tramandate negli anni.
Gli ingredienti che caratterizzano la gastronomia sudafricana sono carne, pesce, mais ma soprattutto le spezie. Peperoncini rossi, noce moscata, cannella, curry, chiodi di garofano, cumino, cardamomo e semi di anice sono alcune delle più utilizzate.
I primi abitanti del Sudafrica, i Khoisan, si cibavano di selvaggina, poi iniziarono a coltivare soprattutto il mais, la patata dolce, la zucca e altri vegetali che diventarono di uso quotidiano. Ancora oggi i piatti a base di mais sono molto popolari: pannocchie bollite o cotte sulle braci, o il krummelpap, una polenta di mais che accompagna piatti di verdura.
In seguito arrivarono colonizzatori olandesi e inglesi ma anche mercanti arabi, marinai portoghesi, e schiavi provenienti dalla Malesia e da Giava e tutti insieme crearono uno stile culinario particolare.
La vera cucina sudafricana è stata influenzata soprattutto dalla cucina malese: un mix fra ingredienti africani, spezie indonesiane e modi di cucinare europei. Nacque quando la Compagnia Olandese delle Indie, a metà del secolo XVII, aprì una filiale a Città del Capo. A poco a poco le spezie provenienti dalle Indie incominciano a inserirsi nelle abitudini culinarie olandesi. Gli schiavi provenienti dalla Malesia e da Giava arricchirono di sapori orientali gli ingredienti locali creando curries dai vari sapori e soprattutto mescolando il sapore dolce a quello agro-acido che è una delle principali caratteristiche della cucina malese. Tipici esempi sono:
– bobotie: una ricetta originaria di Giava, consiste in una miscela di pesce o carne, frutta, usata per insaporire torte salate aromatizzate anche da noce moscata, curcuma e alloro e servite con crema d’uovo e chutney
– riso giallo: insaporito con bastoncini di cannella, curcuma, semi di cardamomo tritati e servito con una salsa composta da curry, uva passa e mandorle fritte
– frikkadels: crocchette di carne trita speziate con masala, noce moscata menta e prezzemolo e cotte in forno
– masala chips: patatine aromatizzate con masala e curcuma e fritte in olio bollente.
Poi ci sono le ricette della tradizione afrikaneer come il biltong che è uno spuntino a base di pezzetti di carne – struzzo, impala, bufalo, antilope speziati e fatti seccare, da servire con gli aperitivi
– lsnoekbrai: uno stufato fatto con mitili, ostriche e aragoste il tutto insaporito nelle spezie
– potjiekos: uno stufato a base di carne e verdura che va cucinato per ore sui carboni ardenti.
– skilpadjies (che significa piccole tartarughe, per la forma di questa pietanza) sono un composto di fegato tritato e molto speziato avvolto da uno stratto di grasso e cotto alla griglia.
Piatto tipico che unisce tutti i sudafricani, è il barbecue chiamato braaivleis (in afrikaans, braai significa grigliare, vlei carne) che si svolge tipicamente in spiaggia a base di carne di gazzella, di koudou, di facocero e altra selvaggina del bush. Non mancano ovviamente piatti a base di carne di animali domestici: tra le specialità pronte da grigliare ci sono i boerewors (una varietà di salsiccia piccante), questa volta eredità dei coloni tedeschi, che ricordano il salame ma sono speziati con coriandolo e pomodori secchi (questo è anche uno dei cibi più esportati). E ancora i sosaties, spiedini di carne d’agnello marinati in una salsa di curry sudafricana e cotti con albicocche secche, accompagnato da polenta di granoturco.
Le acque degli oceani forniscono dell’ ottimo pesce sempre freschissimo: crostacei, molluschi e pesci vari vengono cotti per lo più alla brace ma anche sotto forma di stufati leggermente speziati, che sono cucinati dovunque.
Il dessert nazionale e il melktert: pasta sfoglia farcita con latte, farina, uova e zucchero aromatizzata con della cannella.