Anice stellato

Famiglia. Illiciaceae, una famiglia delle magnolie

Caratteristiche della pianta. L’anice stellato (o badiana) è il frutto di un arbusto sempreverde, che può raggiungere fino a 8 metri di altezza. Ha foglie lucide che ricordano quelle della magnolia e corteccia bianca. Per i primi sei anni, non produce frutti, ma poi continua fino quasi al secolo di età. I suoi fiori gialli, molto decorativi hanno un ovario con 8 carpelli che, quando appassiscono, assumono la forma di una stella, le cui punte contengono un grano marrone lucido meno aromatico del contenitore stesso.

Origine. Cina meridionale e Vietnam

Paesi produttori. Innanzitutto Cina e Vietnam, ma oggi è prodotto anche in Laos, nelle Filippine e in Giamaica.

Paesi utilizzatori. Utilizzatissimo in Cina, per zuppe di carne in Vietnam, in Tailandia nel tè freddo (cha dam yen) insieme a cannella, liquirizia, vaniglia, fiori d’arancio. Comune nel sud dell’India, soprattutto in Kerala. Entra nella composizione delle Cinque spezie, del curry e del Garam Masala.

Parti Utilizzate. Frutti e semi.

Stagionalità. Tutto l’anno.

Componenti. Ricco di oli essenziali, di cui il 90% è costituito da anetolo, che si trova anche nell’anice, l’erba aromatica originaria del Mediterraneo, la molecola che dà l’aroma a entrambi, tra gli altri oli vi sono tracce di cineolo.

Tipologie in vendita. Frutti interi o macinati.

Aspetto. Piccoli carpelli marroncini, legnosi a forma di stella contenenti, di solito, 8 semi e talvolta 12.

Odore. Intenso, aromatico, simile all’anice.

Sapore. Dolciastro, aromatico, simile all’anice, ma più forte con un sentore di liquirizia.

Sofisticazioni. Il cineolo, che è presente solo nella anice stellato e non nell’anice, può essere utile per distinguerli in caso di sofisticazioni. Infatti, l’anice stellato è molto meno costoso dell’anice e quindi viene utilizzato per contraffarlo, anche se il suo aroma è un po’ diverso, meno amaro e più forte dell’anice.

Uso culinario. In Europa è usato nei dolci, nelle marmellate, per aromatizzare tè e vin brulè. In alcuni liquori come il Pernod, l’Anisette e il Pastis, sostituisce in parte l’anice. Provate a usarlo con le pere o in una torta ai fichi e noci

Suggerimenti per l’acquisto. Comprate, se possibile, i frutti interi più ricchi di aroma, annusando sempre e controllando che siano in buono stato, senza macchie e interi.

Avvertenze: Esiste una varietà molto simile che è una pianta tossica, l’Illicium Religiosum Sieb, conosciuta come “anice giapponese” o “anice stellato bastardo” o “Shikimi”. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Magnoliaceae ed è originaria del Giappone. I semi o frutti sono molto simili a quelli dell’ anice stellato solo leggermente più piccoli, con forma più arrotondata e un piccolo uncino.

Consigli per l’uso. Macinare o pestare al momento dell’uso. Nel tè o nel vin brulè si può usare anche intero come decorazione. Nelle pietanze che devono cuocere a lungo, aggiungere i fiori interi e toglierli prima di servire.

Proprietà benefiche. Allevia i dolori di stomaco e contro la flatulenza. Nei bambini è utile nelle coliche. Ma ha altre proprietà tra le quali quella espettorante. Provatelo in un tè

Altri usi. Esternamente si usa come astringente per cute e capelli grassi, ha inoltre proprietà antitarmiche allontanando gli insetti da lana, cachemire, e legni pregiati. E’ molto usato nei profumi maschili.

Storia. Conosciuto in Cina da 3000 anni, fu introdotto in Europa da Thomas Cavendish alla fine del diciassettesimo secolo, passando attraverso la Russia. Usato largamente dagli Egizi, nel 1500 a.C nelle bevande e nel cibo, ma anche come rimedio contro le malattie.

Curiosità. Negli ultimi anni, l’acido shikimico, uno dei componenti che può essere estratto chimicamente, entra nella composizione del Tamiflu, un aniinfluenzale e antivirale.